Autopsia dell’Uomo Sindone

Un'indagine - Istituto Superiore di Scienze Religiose Reggio Calabria

 

 

Si è svolta il 26 marzo 2021 sulla piattaforma webinar zoom la videoconferenza su Autopsia dell’uomo della Sindone: un’indagine medico-legale a confronto con i racconti evangelici e con le ricerche scientifiche moderne. Un privilegio per la comunità ascoltare il Prof. Bruno Barberis, illustre relatore (Professore Associato di Fisica Matematica, Dipartimento di Matematica, Università degli Studi di Torino Vicepresidente della Confraternita del SS. Sudario di Torino).

L’incontro organizzato dall’ISSR di RC in collaborazione con il GRIS Othonia, ISF, e CIF.

Un evento atteso dai partecipanti e anche dallo stesso relatore il quale ha voluto ricordare le sue visite a Reggio Calabria in occasione degli inviti presso l’ISSR RC e l’I. C. “De Amicis-Bolani” nel 2019. Una piacevole occasione seppur a distanza di ritrovare amici come il Prof. G. Ferrari e il Prof. R. Pascual i quali hanno svolto un seminario internazionale sulla Sindone con lo scienziato e pubblicheranno a breve una nuova edizione degli atti.
Il direttore dell’ISSR ha aperto l’incontro citando la preghiera di San Bernardo contenuta nel cantico del Paradiso di Dante, la Sindone afferma P. Pasquale Triulcio, ci restituisce i lineamenti di quel fiore germogliato nel ventre di Maria. Segue P. R. Pascual direttore ISF-APRA che dichiara la Sindone uno strumento privilegiato su cui occorre ancora studiare scoprire molte cose, ma che parla in modo eloquente del Mistero della Pasqua. Il Prof D. Fortuna, introduce l’incontro sottolineando che proprio in ISSR è stato aperto un corso accademico su Vangeli e la Sindone a confronto. “Tale corso si presenta come una risposta al suggerimento di S. Giovanni Paolo II nell’incipit della Lettera Enciclica Fides et Ratio”.

Non è mancato il cordiale saluto e invito da parte della professoressa R. Natoli Michelin. L’illustre scienziato con estrema capacità di sintesi, ma con altrettanta chiarezza e profonda conoscenza ci illustra le ferite principali dell’uomo del sacro telo. Il primo studio del Prof Barberis è il confronto delle descrizioni della passione, morte e sepoltura di Gesù redatte dai quattro evangelisti con le caratteristiche della doppia impronta della Sindone.
Fa notare attraverso le slide una coincidenza di molti particolari, che ha portato la tradizione a identificare la Sindone di Torino con il lenzuolo funebre in cui è stato avvolto il corpo di Gesù dopo la sua morte. Il prof. studia le principali caratteristiche comuni a Gesù e all’uomo della Sindone (l’avvolgimento in un lenzuolo, il casco di spine, il trasporto della croce, la crocifissione con chiodi, la ferita al costato dopo la morte, la sepoltura non definitiva, la breve permanenza del cadavere nel lenzuolo) e assegnando a ciascuna di esse la probabilità che possa essere appartenuta a un qualsiasi crocifisso.
Ci mostra il risultato del suo calcolo ovvero, che la probabilità totale che queste caratteristiche si trovino riunite al tempo stesso su uno stesso uomo che abbia subito il supplizio della crocifissione risulta essere uguale a 1 diviso 20 miliardi. Vuol dire che su 20 miliardi di eventuali crocifissi ve ne può essere stato uno solo che abbia posseduto tali caratteristiche, comuni sia all’uomo della Sindone sia a Gesù.
Per cui il calcolo permette di concludere che la probabilità che l’uomo della Sindone sia proprio Gesù di Nazareth è piuttosto alta. La Sindone permette uno studio comune a più discipline, per questo risulta essere uno strumento affascinante, poiché scienziati credenti e non condividono il desiderio della ricerca della verità.
Oggi, grazie ai progressi scientifici, sappiamo che: – l’immagine ha caratteristiche simili a quelle di un negativo fotografico ed è molto superficiale interessando le fibre del tessuto per uno spessore dell’ordine del millesimo di millimetro; – sono presenti molte macchie di sangue umano di gruppo AB prodotte da ferite di origine traumatica; – non si tratta di un dipinto, o di un’opera realizzata mediante tecniche riproduttive conosciute; – sul retro della Sindone è assente l’immagine corporea, ma sono visibili le tracce del sangue. La scienza sta cercando di capire come si sia formata l’immagine corporea sul telo: quindi il processo che ha causato la formazione dell’immagine sindonica resta da scoprire. Occorrono ulteriori studi sia teorici sia sperimentali. La Chiesa invita a studiare il telo senza pregiudizi.
La Sindone, per riprendere quella bella espressione di Papa Wojtyla, è “Specchio del Vangelo…”